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Il Circolo Toscano di Cordoba dedica una mostra ai processi migratori del XIX e XX secolo

Dal 26 al 30 ottobre il Circolo Toscano di Cordoba allestirà una mostra all’interno del Palazzo Legislativo dal titolo “Origenes diversos, realidades compartidas”. L’esposizione - realizzata dal gruppo giovanile dell’Associazione Culturale Toscana di Buenos Aires e sostenuta finanziariamente dalla Regione Toscana attraverso l’Assemblea dei Toscani Nel Mondo - inviterà gli spettatori a riflettere sul tema dei processi migratori, cercando di arricchire e migliorare la conoscenza complessiva del fenomeno.

Veronica e Romina Raffaelli - curatrici della mostra - hanno preso in analisi le somiglianze relative sia alla corrente migratoria europea di fine diciannovesimo secolo che a quella d’inizio ventesimo di paesi vicini come Perù, Bolivia e Paraguay. Per lo studio e la comprensione globale di questi flussi è stata preparata una lunga serie di pannelli espositivi con fotografie, testi esplicativi, statistiche e grafici analizzanti:
• Le condizioni politiche, economiche e sociali dei paesi.
• La politica migratoria perseguita dallo Stato ricevente.
• Le condizioni di vita dei migranti nel paese ospitante.
• La posizione e la distribuzione territoriale dei migranti in città.
• L'accesso dei migranti alla protezione sociale, occupazione, sanità e istruzione.
• Lo sforzo costante per mantenere la cultura e le abitudini dei paesi di origine.

Diversi studi hanno dimostrato che il processo è variato nel corso del tempo, tanto che a partire dalla seconda metà del XX secolo la percezione dell'immigrazione in Argentina è cambiata drammaticamente. Ciò è dovuto a vari fattori, come l'origine di nuove migrazioni, la situazione economica e sociale del paese e l'uso di pregiudizio “anti-migratorio” in base a interessi di diversi settori della società. Nel tempo si è data una lettura “antica” del fenomeno migratorio europeo e “selvaggio” di quello latino americano. In tale contesto, il disegno di legge sull'immigrazione della seconda metà del XIX secolo non ha raggiunto i risultati previsti dalla classe dirigente argentina. Questo ha portato gli argentini non solo a pensare a se stessi, ma anche a una difficile collocazione degli immigrati nella società. Per questo è importante trasformare le pratiche e definire il ruolo sociale del migrante, rivalutando i contributi e gli sforzi che molti uomini e donne hanno fatto nel corso della storia, soprattutto ponendo la migrazione come un diritto umano.

Per vedere le foto della mostra: clicca qui

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