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Nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati l'Assessora Nocentini ha raccolto le impressioni e i messaggi dei giovani toscani che vivono all'estero

Un gruppo di giovani sorride e chiacchiera. Altri guardano estasiati gli affreschi della Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati dove ha sede la Regione. Altri scattano foto ricordo. E' lunedì 21 luglio e i ragazzi stanno partecipando ai progetti regionali rivolti ai Toscani nel mondo. Ventinove di loro stanno frequentando a Siena il corso di lingua e cultura italiana, mentre gli altri 13 sono gli assegnatari delle borse di formazione Mario Olla. Diciassette ragazzi del gruppo degli studenti di lingua parteciperanno anche a una cinque giorni da stagisti grazie a Confindustria, che li guiderà in realtà produttive molto significative. Ad accoglierli e incontrarli per sentire dalla loro viva voce le esperienze e le impressioni sulla loro permanenza in Toscana è Sara Nocentini, l'assessora regionale al turismo, commercio e cultura.
"Posso capire cosa vi ha spinto qui. Mia madre è tedesca", ha sottolineato l'assessora Nocentini. La Regione Toscana dedica da sempre molta attenzione ai cittadini toscani emigrati nel mondo, grazie anche all'opera di Mario Olla - al quale sono intitolate le borse formative - che ha ricoperto la carica di sindaco di San Marcello Pistoiese, per primo, negli anni Settanta, a riannodare i fili con i toscani nel mondo.

L'incontro è stata l'occasione per sentire dalla viva voce dei ragazzi il significato profondo di un'iniziativa importante sotto molti aspetti: quello formativo, culturale, ma anche quello sentimentale, dal momento che sono i ricordi e i racconti dei loro nonni che i ragazzi cercano di ritrovare qui in Toscana, per riempire un tassello mancante della propria storia familiare, appartenuta alle nostre terre tanti anni fa.

I ragazzi del progetto regionale hanno dimostrato grande curiosità e voglia di migliorare il proprio italiano, per capire cosa vuol dire realmente essere toscani. E anche per imparare un lavoro e fare un'esperienza professionale. “In Toscana non si torna per nostalgia - ha ricordato il vicepresidente di Toscani nel mondo Nicola Cecchi forte di tante esperienze precedenti -  perché questi giovani diciottenni, ventenni e trentenni sono cittadini del mondo più di tanti altri. Quanto semmai per il bisogno di non recidere il filo che legava loro (e i loro nonni) a questa terra, conoscere la 'loro' Toscana e farne magari un'opportunità: di crescita e di lavoro. Lo hanno messo per scritto in quasi tutte le brevi frasi scritte sui biglietti che l'assessora Nocentini ha distribuito tra loro chiedendo loro di commentare l'esperienza vissuta nella terra delle loro radici”.

La sfida per la Regione è anche quella di fare dei toscani nel mondo degli ambasciatori per sviluppare sempre più la rete di relazioni importanti per promuovere il "made in Tuscany" e le eccellenze toscane. "Un vero e proprio ponte costruito da chi oggi è qui, da chi li ha preceduti, da chi verrà dopo – ha aggiunto l'assessora Nocentini - un luogo di scambio e di circolazione per contributi e anche giudizi, perchè abbiamo bisogno di sentirci raccontare da chi ci è legato, ma ci guarda da fuori. E può aiutarci a fare meglio, sempre meglio". www.toscaninelmondo.org

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